A partire dal 1945, il cantone del Grigioni è scenario di un’enorme svolta sociale ed
economica, che sconvolge le strutture delle comunità ancora prevalentemente agrarie e fa aumentare la consapevolezza culturale. Le conseguenze di tale svolta per la costruzione identitaria, sia individuale che collettiva, sono un tema centrale della letteratura di questo periodo, in particolare in relazione al modello patriarcale e al ruolo della donna. La mia tesi indaga con quali strumenti e a qual fine i testi, mettendo in luce svariate forme di diversità, rielaborino le esperienze di confine – sociale, culturale e linguistico – e riflettano sulle contrapposizioni tra inclusione ed esclusione, identità ed alterità, restrizione e mobilità. Il corpus, che si basa su un concetto ampio di letteratura e include riviste, calendari, diari e programmi radiofonici, viene osservato da una prospettiva intersezionale, che fa riferimento anche ai principi teorici proposti dagli studi culturali e postcoloniali di Homi Bhabha e dalla Poetica della relazione di Èdouard Glissant.

Profilo: Dopo gli studi musicali classici e un’intensa attività concertistica in qualità di pianista, ho studiato letteratura italiana presso la Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco di Baviera concludendo con una tesi di Master su Vitaliano Trevisan, seguita dal prof. Florian Mehltretter. Attualmente sono dottoranda presso l’università di Zurigo sotto la guida del prof. Rico Valär e della prof.ssa Tatiana Crivelli. La tesi dal titolo Identità e confine nella letteratura del Grigioni dal 1945 al 1990 è parte di un progetto SNF che indaga la letteratura grigionese del periodo tra il secondo dopoguerra e la caduta della cortina di ferro.